Bonus Domotica 2020: Come richiedere l’ecobonus

Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento e quali sono i passi che bisogna seguire per poter beneficiare del bonus domotica per l’anno 2020

Gli incentivi fiscali rimasti in vigore i per il 2020 riguardano non solo gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica ma si riferiscono anche al moderno settore della domotica. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento e quali sono i passi che bisogna seguire per poter beneficiare del bonus domotica per l’anno 2020, che permette di ottenere uno sconto IRPEF del 65%.

Incentivi fiscali 2020 anche per la domotica

La legge di Bilancio per l’anno 2020 ha sancito la proroga degli incentivi fiscali per ottenere la detrazione IRPEF. Nello specifico sono previsti vari sgravi e agevolazioni, fra cui spicca il noto e discusso Ecobonus 2020, previsto per i lavori finalizzati al risparmio energetico degli immobili. Questo bonus spetta a coloro che hanno sostenuto dei costi per migliorare dal punto di visto termico la propria abitazione, oltre che per installare i pannelli solari e ammodernare gli impianti di climatizzazione invernali. Tuttavia, possono accedere al bonus anche coloro che hanno affrontato le spese per l’esecuzione di lavori di domotica. Quest’ultima ipotesi, dunque, si rivela un’importante novità che permette di risparmiare significativamente sull’acquisto dei dispositivi multimediali attraverso i quali si possono controllare e gestire efficacemente da remoto gli impianti di riscaldamento oppure quelli elettrici.

La gestione da remoto degli impianti, come è facile intuire, deve avvenire grazie all’uso di sistemi multimediali, che tecnicamente vengono definiti come building automation. Tutto questo vuol dire che i dispositivi domotici acquistati devono permettere il controllo anche fuori casa tramite pc, tablet oppure smartphone. La legislazione prevede che le spese detraibili non riguardano soltanto l’acquisto dei prodotti domotici, ma anche quelle necessarie per la corretta installazione.

I contribuenti che intendono aderire al bonus per la domotica potranno così beneficiare della detrazione, pari al 65%, ai fini IRPEF. Tuttavia la sgravio fiscale non spetta in automatico, in quanto subordinato alla presentazione di un’apposita domanda da formulare sul sito ufficiale dell’Ente Nazionale per l’Efficienza Energetica (ENEA). In aggiunta alla domanda, i contribuenti dovranno successivamente indicare l’ammontare delle spese effettivamente affrontate in sede di dichiarazione dei redditi.

Bonus domotica per il 2020: la platea dei beneficiari

A chi spetta il Bonus per la Domotica? Non soltanto ai privati, ovvero alle persone fisiche proprietari di singole unità immobiliari o di interi condomini. Possono infatti richiedere questo bonus anche i possessori di partita IVA, le associazione fra i professionisti e quei contribuenti percettori di redditi da impresa. Il bonus spetta inoltre agli enti pubblici, sia privati che pubblici, a patto che non svolgono attività d’impresa.

L’ENEA ha stabilito che il bonus non spetta indistintamente ma solo se l’immobile soddisfa specifici requisiti. L’edificio, più in particolare, alla data di presentazione della domanda dovrà essere regolarmente iscritto al catasto o comunque in corso di accatastamento. Dovrà essere anche in regola con il pagamento degli oneri e tributi, nonché dotato di un impianto di riscaldamento. Si considerano gli impianti individuali ma non i camini.

Lo sconto che si ottiene per l’acquisto dei dispositivi domotici multimediali è pari al 65%. Tuttavia, per poter effettivamente usufruire di questa detrazione il contribuente, quando persona fisica, sarà tenuto al pagamento dei dispositivi domotici tramite bonifico bancario o postale, sistemi che permettono di tracciare l’esborso sostenuto. Il bonifico, inoltre, dovrà anche indicare una precisa causale, ovvero riportare il riferimento normativo alla Finanziaria 2007. In aggiunta si dovrà specificare il numero della fattura, la data della transazione, i dati del contribuente che intende accedere al bonus e quelli del venditore.

Quali dispositivi si possono acquistare con il Bonus Domotica 2020?

Anche in questo caso il contribuente che intende ottenere lo sconto del 65% ai fini IRPEF dovrà prestare attenzione, perché non tutti i dispositivi domotici e di building automation permettono di fruire del bonus.

La detrazione prevista dalla legge si riferisce solo ai sistemi multimediali che consentono un controllo automatico e la personalizzazione delle varie impostazioni del riscaldamento, dei condizionatori e degli impianti di produzione dell’acqua calda. Attraverso la gestione da remoto sarà quindi possibile stabilire l’accensione, lo spegnimento dell’impianto, ma anche la gestione dei consumi.

I nuovi sistemi di building automation, affinché possano rientrare nel bonus domotica per l’anno 2020, dovranno invece mostrare i consumi energetici, il corretto funzionamento dell’impianto, l’esatta temperatura, lo spegnimento e la programmazione delle varie impostazioni attraverso un’applicazione dedicata.

Si ricorda che la detrazione del 65% comprende non soltanto l’acquisto degli apparecchi domotici ma anche la loro posa in opera a regola d’arte. Sono quindi detraibili tutte le spese per acquistare e installare le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche che si riferiscono all’impianto di building automation. Il contribuente potrà anche detrarre i costi sostenuti per i lavori elettrici e le opere murarie, necessarie per mettere in funzione i sistemi di automazione che riguardano gli impianti termici. Da segnalare che non si possono portare in detrazione le spese necessarie per acquistare i dispositivi come pc, tablet e smartphone che vengono usati per gestire a distanza gli apparecchi domotici. Se occorrono degli spunti, delle guide e dei consigli per questo genere di prodotti vi consigliamo il sito Domoticafull.it.

Come richiedere il bonus domotica per il 2020?

I contribuenti che intendono beneficiare dello sconto del 65%, nel rispetto dei requisiti soggettivi e di quelli tecnici che riguardano l’immobile, dovranno presentare una domanda tramite il sito dell’ENEA. Saranno altresì tenuti a presentare l’asseverazione firmata da un tecnico abilitato. Altrimenti potrà andar bene anche la certificazione del produttore del dispositivo, purché indichi i requisiti tecnici.

La documentazione da allegare comprende inoltre le varie schede tecniche, gli allegati “E” o “F” debitamente firmati dal tecnico abilitato oppure dal cliente, le fatture attestanti le spese sostenute e le ricevute dei bonifici bancari o postali, riportanti la causale “Legge Finanziaria 2007”, oltre che i dati della fattura, del contribuente e del beneficiario.

La domanda all’ENEA si deve inoltrare con un semplice click telematicamente e a questo riguardo il contribuente sarà tenuto a conservare la ricevuta di avvenuta trasmissione, oltre che della copia di tutta la documentazione trasmessa. In alternativa resta la possibilità di mandare la domanda all’ENEA per posta, tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Allora, in quest’ultima ipotesi, si dovrà conservare la ricevuta della spedizione postale. La domanda all’ENEA, unitamente alla documentazione necessaria, si deve mandare entro 90 giorni a far data dall’ultimazione dei lavori o dal loro collaudo.

Il quadro “E” presente nel modulo messo a disposizione dall’ENEA si compila nel caso di semplice installazione di impianti domotici. Stessa regola vale quando all’installazione degi impianti di domotica si accompagna la sostituzione del generatore di calore. Il contribuente, invece, sarà chiamato anche a compilare il quadro “F” nel caso in cui verranno installati i pannelli solari.

Questi, dunque, i passaggi da seguire. Si precisa, infine, che è stato soppresso l’obbligo di mandare la comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate riguardante i lavori da svolgere oltre il periodo d’imposta.

Fonte: https://www.targatocn.it/2020/07/30/leggi-notizia/argomenti/economia-7/articolo/bonus-domotica-2020-come-richiedere-lecobonus.html